Pubblicato in: Cinismo, Dramma, Felicità, Film, Musica, Tempo Libero, Vita

Eh già, c’aveva azzeccato 

Lo so, lo so. Oggi doveva uscire la nona puntata di Locked In, ma quello di cui voglio parlare adesso ha la precedenza. Di cosa sto parlando? Beh, tutto ebbe inizio il 15 gennaio 2015, o meglio da un ricordo di quel giorno. Il 15 gennaio di quasi due anni fa il buon vecchio (senza offesa eh) wwayne scrisse un articolo in cui parlava dell’unico film che l’aveva mai fatto piangere. Io ne ero rimasto abbastanza indifferente, dato che il film era appena uscito al cinema e non avevo avuto modo di vederlo, perciò per un bel po’ di mesi non avrei potuto reperirlo da quasi nessuna parte. Inoltre all’epoca non avevo visto molti film drammatici e non avevo bene idea di cosa volesse dire piangere per un film. Ebbene, ieri sera, mentre girovagavo nella bacheca di Infinity, per puro caso, eccolo lì che mi guarda e mi dice “ciao Matt, ciao!”. Morendo dalla curiosità, non ho saputo resistere ed ho deciso di vederlo. Il film in questione è “Tutto può cambiare”, con Mark Ruffalo e Keita Knightley. Cosa be penso? C’aveva azzeccato (come al solito, oserei aggiungere)! Devo dire che questo non è stato il primo film a farmi piangere, ma mi sono veramente commosso. È incredibile quante emozioni possa suscitare un film. Soprattutto un film che inizia e prosegue con un “input” comico, ma che nasconde un’anima veramente drammatica. Inoltre parla di musica e come sapete io amo la musica. La colonna sonora di questo film accompagnano perfettamente la trama, che si basa sulle peripezie di una cantautrice e dei suo produttore. Inoltre il finale è una perfetta conclusione per un film che ha spesso denotato il lato cinico e negativo della vita. Di più preferisco non scrivere, anzi vi invito a leggere il post di wwayne ed in seguito a gustarvi questo bellissimo film, perché certi film non solo si guardano, ma si assaporano e si ascoltano, si usano tutti i sensi insomma. A presto signori (e in merito alla puntata posso solo dire che è questa settimana usciranno sia la nona che la decima, spero il prima possibile)! 

Matt

 

Pubblicato in: Cinismo, Comportamento, Dramma, Felicità, Film, Tempo Libero, Vita

A volte non si può anche fare

Eh già… già già già. Lo so che il post di ieri era un po’ vago, ma sinceramente quello che volevo dire l’ho detto perciò sono soddisfatto. E so anche di aver detto che avrei parlato di un film oggi e… beh… ecco… sì: questo è il post. Allora ieri sera mi stavo aggirando fra gli elenchi di film su Playstation Store (sì, uso un  po’ di tutto: Playstation Store, Netflix, Infinity e altre) quando le due vocine (sì, quelle di qualche post fa che rompono molto) mi hanno detto di vedere un determinato film dell’elenco e io gli ho risposto “Ma è… è un… ah ok! Va bene lo faccio,  ma solo stavolta! Sia chiaro eh!”. Ebbene, il film in questione è: Io prima di te. Sapete che non amo i film rosa, però questa volta ho deciso di provarne uno perché sono stato intrigato da un cosa: la disabilità e il cinismo di Will. Infatti io amo molto i personaggi “di carattere” come Dr. House, Sherlock Holmes o Harvey (del telefilm Suits, che purtroppo in pochi conoscono). Mi aspettavo sinceramente che la trama e di conseguenza la mia attenzione si concentrassero su di lui, ma sono rimasto sorpreso. Perché infatti il vero “personaggio di carattere” del film è Lou. (ATTENZIONE SPOILER) La stessa Lou che vedevo come una fragile ragazza a inizio film, verso la fine si dimostra, a mio parere, molto più matura e adulta di Will, seppur lui sia più vecchio. Inoltre i sentimenti (e soprattutto il modo in cui vengono interpretati dall’attrice) che Lou prova quando Will non rinuncia al suicidio sono così puri e riesce perfino ad abbandonarlo pur di non vederlo morire, anche se alla fine non resiste e decide di vederlo per l’ultima volta. Secondo me questo è il frutto di un ottimo lavoro del regista e di un’incredibile interpretazione degli attori. Perciò da tutto questo cosa ho imparato? Ho imparato che i film romantici non sono così male e che ogni tanto si può anche fare. Cosa potete fare voi? In primis guardare il film. E come seconda cosa dare un’occhiata ai titoli migliori dei generi che non vi piacciono o di quelli che vi piacciono meno. Provare cose nuove costantemente è bellissimo e penso renda la vita di ciascuno di noi più ricca. Sperimentate e potrete solo guadagnarci. Infatti o troverete un nuovo genere a cui “attingere” nelle serate noiose, oppure rimarrete così come siete ora, che non è poi così male. Spero di avervi fatto riflettere e di essermi fatto capire. Saluti!

Matt

Pubblicato in: Dramma, Film, Tempo Libero, Vita

Una palabra…

“Il perdono è un affare fra loro e Dio, io provvedo a organizzare l’incontro”

Questa frase non l’ho presa da una canzone, bensì da un film. Per essere precisi il film è “Man on Fire” con Denzel Washington che interpreta Creasy, o meglio John W. Creasy, cioè il protagonista. Vi starete domandando perché ve ne sto parlando, vero? Beh, tutto è iniziato un annetto fa, quando fra me e mio padre è cominciata una competizione. L’obiettivo del gioco è quello di scovare un film non troppo famoso in grado non solo di piacere all’altro, ma anche di entrare nella sua personale “top ten”. Ovviamente vince chi trova il suddetto film. E… a vinto mio padre. Tre giorni fa se ne è uscito con “Hey, domani sera c’è Man on Fire e ce lo vediamo” e io che non avevo particolari programmi per quella serata ho accettato. Dopo averlo visto per intero ne sono rimasto assolutamente affascinato. (ATTENZIONE NELLE PROSSIME RIGHE CI SARANNO SPOILER SUL FILM) Il rapporto che si instaura tra Creasy e la bambina è incredibile e soprattutto il modo in cui scova e uccide ogni membro della Hermandad dopo il rapimento, ma soprattutto dopo la morte-non-morte della ragazzina. Sono rimasto sconvolto dal finale, per l’atmosfera, per l’intensità, per l’eccellente recitazione e per quel “Una palabra…”. Vi consiglio vivamente di gustarvi questo film: non ne rimarrete delusi. Buona visione!

Matt

Pubblicato in: Film

Claustrofobico! 

ATTENZIONE: In questo post sono presenti spoiler, cioè anticipazioni di parti del film.

Ieri sera mi è capitato di vedere “10 Cloverfield Lane” e, come ho già scritto in un commento ad antograve (https://vitadolceamara.wordpress.com/author/antograve/), ne sono rimasto sinceramente e positivamente sorpreso. Se volete leggere una vera recensione, vi consiglio quella di antograve:

https://vitadolceamara.wordpress.com/2016/09/06/5-motivi-per-guardare-10-cloverfield-lane-2016/

Ma ora passiamo, come al solito, alle mie impressioni e riflessioni. Come ho scritto nel titolo, ho trovato questo film semplicemente claustrofobico. Io non sono claustrofobico, ma penso di aver provato la stessa sensazione che prova una professione che soffre di questa patologia. Mentre in alcuni film la suspense è generata dall’ampiezza del luogo e dall’ignoto, in “10 Cloverfield Lane” la cosa inquietante è che in certi momenti si ha la sensazione che qualcosa stia per succedere, ma, sapendo di trovarsi in un posto chiuso e conosciuto, il terrore è molto maggiore di quanto dovrebbe. Il tocco finale che rende il film un’incredibile esperienza è il finale. L’uscita all’aperto e la scoperta della verità cambiano totalmente il genere del film e, al tempo stesso, danno un senso ed un filo conduttore alla trama.

La riflessione che vi voglio proporre oggi riguarda il nostro futuro. Infatti ho notato che secondo molte previsioni fantascientifiche del futuro, la razza umana sarà confinata sottoterra e la superficie della Terra sarà ridotta ad un grandissimo deserto. Ora, non so quanto di tutto ciò possa essere considerato possibile, ma penso che se anche ci fosse una minima possibilità che una tale catastrofe si avveri, sarebbe la disfatta del genere umano. A cosa sarebbe servita tutta l’evoluzione che ha condotto all’homo sapiens sapiens, in gradi di volare e perfino di andare su altri pianeti, se alla fine ci rintaniamo sottoterra lontani dalla più grande opera d’arte naturale: il cielo stellato. Pensateci, rifletteteci, guardate “10 Cloverfield Lane” e poi commentate questo pot dicendomi cosa ne pensate!

Matt

Pubblicato in: Economia, Film

Una crisi, due prospettive

L’anno scorso mi era capitato sotto mano “Wall Street”, un film sulla crisi bancario-economica del 2008. Ieri sera, grazie alla noia dovuta alla fine di tutte le serie che stavo guardando, ho avuto la possibilità di guardare “La Grande Scommessa”, con Brad Pitt, Christian Bale, Steve Carell e Ryan Gosling. Vedere entrambi i film è come vedere due prospettive dello stesso avvenimento, infatti nel primo siamo nella parte dei banchieri, mentre nel secondo i protagonisti sono investitori indipendenti alla ricerca di gloria e denaro. Tuttavia oggi non voglio fare una recensione, ma far notare una cosa che ho trovato molto interessante: in entrambi i film pensiamo che i protagonisti agiscano, più o meno, nel bene. Tuttavia, almeno secondo me, non è così. Infatti, penso, che i veri “buoni” sono i protagonisti de “La Grande Scommessa”, mentre i protagonisti de “Wall Street” si sono ritrovati con i “frutti marci” del lavoro dei potenti, tuttavia per liberarsene hanno causato una, se non la più grande crisi economico-bancaria della storia. Potrei e vorrei starvi a spiegare i motivi della crisi più nel dettaglio, ma penso vi annoierebbe e non penso sia molto interessante, però, in caso lo vogliate sapere, scrivetemelo nei commenti e risponderò volentieri alle vostre domande! Che ne pensate della conclusione che ho tratto? Vi consiglio vivamente di vedere entrambi i film se volete farvi un’idea, economica e non, delle cause e degli effetti della crisi, oppure se volete semplicemente passare un paio di belle serate.

Matt